“Un uomo e la sua pesante casa interiore, più corazza che nido, trite abitudini e solitudini. La pandemia ha innescato un movimento. Costretti a rimanere dentro mentre tutto franava, chiusi in spazi privati che proteggono ma isolano, si esce con cautela da noi stessi ad esplorare il nuovo mondo. La gamba é fuori, lo sguardo esplora l’esterno, ma la mano è ancora sulla soglia. A metà strada, la rigenerazione sta per accadere.”