“Ho deciso di illustrare una bellezza fatta di contrasti, di zone di luce e ombra, una figura femminile menomata che, con la sua protesi si accarezza e scivola fra le sue stesse braccia. Una donna che abituata ad avere su di sé lo sguardo della gente, ora che in seguito a un mutare della sua figura si rende conto di essere vista in modo diverso di essere annoverata fra gli emarginati. Eppure trova la forza dentro di sé di gridare al mondo e a se stessa che è sempre la stessa, che è bella. La sua però non solo è una bellezza esteriore ma una bellezza che contempla carne e spirito. Ho deciso di illustrare una bellezza spesso vista come non convenzionale, una bellezza che vuole farsi manifesto dei diversi per dar loro una voce, forte e chiara per gridare a loro stessi che sono belli e anche a chi li giudica.”